La politica di sviluppo locale attivata attraverso il PSL è fondata su una idea
strategica che si integra attorno ai temi catalizzatori ed il sistema delle
relazioni individuate per l’area Sila nell’ambito della fase di diagnosi del
territorio, in un processo di differenziazione/inclusione.
Differenziazione rispetto agli assets specifici dell’area ed inclusione rispetto
a tutti gli stakeholder potenzialmente coinvolti nell’adozione del programma di
sviluppo.
L’idea strategica dell’intervento programmato è quella di far emergere l’idea
forza “del distretto rurale”. Questo vale a dire che piuttosto che attivare
interventi isolati si è optato per interventi integrati che abbiano come
finalità quella di agire sull’intero “sistema produttivo locale” (economia,
territorio, socialità) al fine di valorizzare e rendere riconoscibile il
territorio di interesse e, solamente dopo avere dato riconoscibilità al
territorio, valorizzare i singoli prodotti locali al fine di creare la relazione
territorio/prodotto.
La filosofia del distretto rurale implica che le politiche di sviluppo attivate
non si esprimano esclusivamente attraverso agevolazioni o protezioni di alcune
specifiche attività, ma che si basino principalmente sulle variabili che
identificano un determinato sistema produttivo locale.
Punto di forza dell’idea strategica è quello di raggiungere la valorizzazione
delle risorse caratterizzanti l’area attraverso la valorizzazione del sistema
territoriale di appartenenza degli stessi.
Il processo di attuazione dell’idea strategica si muove lungo due livelli di
policy interrelati e complementari ambedue scaturenti dai risultati della
diagnosi territoriale: il sistema degli obiettivi trasversali (o variabili di
rottura) che altro non sono che degli obiettivi di natura “macro” che vengono
prefissati e che contribuiscono a stabilire le priorità di intervento del PSL;
il sistema degli obiettivi specifici, che comprende le azioni più
specificatamente operative riconducibili ai progetti strategici individuati dal
PSL.
Per quanto riguarda il primo livello di policy, quello rivolto al perseguimento
del sistema degli obiettivi trasversali, si rileva come essi vengono perseguiti
in maniera sistematica da tutti gli interventi del PSL e possono essere
ricondotti ai seguenti:
a) diffusione ed utilizzazione di nuove tecnologie/prassi/procedure rivolte a
ridurre l’impatto delle attività antropiche (p.es. turismo responsabile,
commercio solidale, ecc.);
b) introduzione ed utilizzazione di sistemi commercializzazione di filiera corta
(gruppi di acquisto, mercati contadini comuni, ecc.);
c) potenziamento servizi a sostegno del sistema produttivo locale;
d) creazione di nuove attività produttive in sistemi marginali rurali;
e) valorizzazione del paesaggio rurale e dell’identità culturale.
Lo strumento fondante per l’attuazione delle policy trasversali è stato
individuato nella Convenzione di Qualità.
La “Convenzione di Qualità” è lo strumento che il partenariato intende
utilizzare al fine di integrare e mettere in rete tutti gli operatori (pubblici
e privati) coinvolti nell’attuazione del PSL e tutte le attività da essi
condotte. fondo che il PSL si è dato.
La Convenzione di Qualità, quindi è un documento, una sorta di contratto, che
ciascun operatore che viene in contatto con il GAL e/o con il PSL, dovrà
assumere e fare propria la filosofia di fondo del PSL, che viene ricondotta ai
seguenti elementi:
- sviluppo sostenibile;
- cooperazione tra attori locali;
- coesione dei territori;
- qualità dei prodotti e coerenza dei comportamenti.
Il secondo livello di policy, quello rivolto al conseguimento del sistema degli
obiettivi specifici si rileva come essi vengono perseguiti attraverso l’adozione
di progetti strategici.